20070227

Da Gorbacev a Eltsin

Una settimana e cambia tutta la percezione del mondo.
Mi guardo intorno aspettando l'autobus in una stranamente calda Bologna: ho la gente vicina. Ma non semplicemente vicina. Molto vicina. Come non la sentivo da anni. C'è addirittura qualche vecchietta che mi sfiora entrando nel mezzo.
In treno tornando a Roma, lenti regionali tra mucche e sole, sempre il sole. Entrano in treno due poliziotti, non mi degnano di uno sguardo. Si soffermano su un un extracomunitario. E per me nemmeno uno sguardo.
Ho appeso la doccia in alto, al suo normale aggancio. E via di
shampoo. Senza controllare il flusso dell'acqua. Senza pensare crearmi il boccolo in capo e indirizzare il getto.
Ho comperato una bicicletta in via Zamboni, volevano farmi un prezzo leggermente più alto del normale. Del normale.
Sono tornati a chiedermi l'elemosina con insistenza non accontentandosi del mio sorriso.
Ho la scrivania piena di libri ed appunti, che ora non so dove riporre.
Tutti studiano, io niente per ora.
È strano come cambino le cose in una settimana. In una settimana convulsa. Dovrei mettermi delle lenti perchè tutto fuori sembra cambiato al vedermi esteriormente e professionalmente cambiato, o erano le lenti degli altri ad essere state offuscate per un po' di tempo.
Comunque tutto un gioco di ottiche.
Ah, per chi se l'aspettava ecco: Gian Maria Volontè